A proposito di parità di genere.
T. Frisone, N. Matta, M. Sprovieri (a cura di), Le donne nella storia della Calabria, Vol. II, Cosenza, Jonia Editrice, 2023, pp. 466, Euro 20.00.
È stato recentemente pubblicato, a cura di Tania Frisone, Nella Matta e Marilù Sprovieri, il secondo volume de Le donne nella storia della Calabria. L’opera contiene poco più di cinquanta profili di donne calabresi di ieri e di oggi, che con il lavoro e l’esemplarità della loro vita hanno onorato e onorano la terra che le ha generate o adottate. Si tratta in gran parte di donne di scuola e di religiose, ma non mancano le libere professioniste, le imprenditrici, le artiste, le giornaliste, le partigiane della Resistenza e dell’antimafia, le rappresentanti dell’alta Amministrazione dello Stato, il cui percorso di vita dimostra quanto siano difficili la realizzazione delle proprie aspirazioni e l’affermazione dei propri diritti in una terra assai problematica come quella meridionale e calabrese, ma anche quanto possano contare l’impegno personale, la determinazione, la volontà di riuscita in un mondo organizzato a dimensione non propriamente femminile.
Accanto alle biografie di donne, talune illustri e già entrate nel Pantheon della storia, e altre poco o punto conosciute, assai diverse per provenienza sociale e condizione culturale, l’opera presenta anche alcune tipologie di lavori femminili, oggi quasi del tutto spariti per effetto della modernizzazione, che nel passato, anche recente, hanno molto contribuito all’economia delle famiglie e delle comunità locali. Sono i lavori delle bergamottare e delle gelsominaie della fascia jonica reggina, quelli vari e creativi delle “bagnarote” e delle minoranze etno-linguistiche, delle bachicultrici e delle filatrici di Pellaro e di Rogliano, delle filandaie di Mendicino, delle raccoglitrici di olive del rossanese e delle tessitrici di Longobucco…: tutti lavori che hanno dato luogo alle prime forme di associazionismo femminile e di rivendicazione di diritti civili e sociali, troppo a lungo negati.
Il volume, unitamente al primo dal medesimo titolo, pubblicato due anni fa, e all’altro In cammino verso i diritti. Le Madri costituenti di Nella Matta (2022), fa parte di un progetto editoriale, promosso dall’AIParC di Cosenza e realizzato dalla Jonia editrice, che mira a ricostruire il difficile e tortuoso cammino delle donne verso la parificazione di genere che, pur se trova il momento della sua massima espressione nel testo della Costituzione, stenta ancora ad affermarsi completamente. Per i temi che affrontano, i tre scritti si situano a pieno titolo nell’ambito della letteratura storica sulla problematica femminile in Italia che ha visto per molto tempo assente la nostra regione. Grazie alle acquisizioni storiografiche degli ultimi decenni, che hanno allargato il territorio di competenza dello storico e “rivoluzionato” la nozione di fonte storica, tale vuoto è stato colmato. Ne danno prova, chi più e chi meno, gli autori degli scritti storici ospitati nel volume che ricostruiscono le vite delle figure femminili prese in esame in stretto rapporto con la società del tempo in cui esse hanno vissuto e operato. Ciò è indubbiamente merito degli studiosi affermati, che generosamente hanno collaborato all’iniziativa, ma ancor di più è merito dei molti studenti delle secondarie superiori calabresi che, validamente assistiti e guidati dai loro insegnanti, si sono cimentati con la ricerca storica e la scrittura “scientifica”, traendone indubbi benefici formativi.
Oltre che sul piano storico e documentario l’opera è valida su quello educativo, perchè attraverso la conoscenza della storia di una Calabria declinata al femminile, rafforza il senso di identità e di appartenenza, che costituisce la dote primaria di ciascuno, necessaria per “governare”, senza esserne succube, i processi di globalizzazione che caratterizzano la realtà contemporanea. Ciò la rende indicata soprattutto ai giovani, ai quali è primariamente destinata, perché da essa possano trarre ispirazione e alimento per costruire un mondo nel quale tutti, indipendentemente dalle differenze di genere, si riconoscano.
Giuseppe Trebisacce