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I racconti degli artigiani – di Giuseppe Giraldi

Gli artigiani nella storia in un libro di Giuseppe Giraldi –  Servizio di Franco Bartucci

“I RACCONTI DEGLI ARTIGIANI – un viaggio nel tempo e nella storia”, è un libro di Giuseppe Giraldi, edito dalla Bartolina Edizioni Digitali, presentato nella sala  Tokyo del Museo del Presente di Rende, alla presenza di un folto pubblico attratto dal libro, ma soprattutto dall’autore, notissimo ed apprezzata figura nella città di Rende, sede dell’Università della Calabria, dove ha prestato fin quasi dalla sua apertura la propria attività lavorativa, ma assumendo negli anni, come socialista “doc”, varie funzioni sociali e politiche, cominciando da quella di segretario del sindacato interno della Uil, componente del  Consiglio di amministrazione dell’Università nell’anno accademico 1979/89, in rappresentanza degli studenti, e  negli anni 1999/2001 in Senato Accademico in rappresentanza del personale non docente. E’ stato finanche vice presidente del Cies (Centro di ingegneria economica e sociale), in rappresentanza della Regione Calabria, insieme al prof. Jaques Guenot, con presidente il prof. Francesco Del Monte; nonché assessore al Comune di Rende, con la delega al personale, servizi sociali, bilancio e programmazione, con Sindaco Franco Casciaro; successivamente con Sindaco Umberto Bernaudo è stato assessore con delega al Centro storico, pari opportunità, risparmio energetico e informazione.

Parlando con lui è facile carpirgli un giudizio su se stesso. Si considera, infatti, una formica operosa. “Se fossimo come le formiche – dice – non ci sarebbero più guerre, avremmo sconfitto la fame nel mondo e saremmo tutti felici”.

Entrato in quiescenza e abbandonati i vari impegni politici e sociali si è dedicato con passione nel dare sfogo ai suoi hobby preferiti come l’agricoltura, la pittura, la poesia e la scrittura, che trova una perfetta sintesi ammirevole, in questo terzo libro dedicato agli artigiani facendo e tracciando un quadro storico nel tempo, attraverso le varie epoche, di questa particolare figura professionale del mondo del lavoro. In questa escursione sulla figura del caro amico e compagno di lavoro Giuseppe Giraldi, Peppino per gli amici, non si possono non citare il suo primo libro che ha curato insieme a Carlo Vercillo nel completare un lavoro inedito lasciato incompiuto da Lunetto Vercillo, nel raccontare: “Rende nel ‘600”;  mentre il secondo ha come titolo: “Io e Arintha”.

A presentare il libro nel Museo del Presente, oltre all’autore, sono intervenuti: Matteo Olivieri, Franco Rubino, Ferruccio Stumpo, Nicola Basile, che non hanno fatto mancare le loro testimonianze ed analisi di valutazione sull’opera editoriale e sull’autore che ha saputo descrivere con competenza ed amore un mestiere entrato nella storia economica tra quelli di maggiore prestigio. Tutto ciò Giuseppe Giraldi lo ha raccontato fin dai suoi primordi dell’umanità ai nostri giorni.

Dal folto pubblico intervenuto alla manifestazione di presentazione del libro, che ha riempito tutti i posti a sedere della sala Tokio  del Museo del presente, abbiamo compreso oltre che l’interesse sui contenuti dell’opera editoriale un rapporto di stima ed amicizia verso il suo autore, confermando di essere in questo caso un cittadino “doc” di Rende, dopo quello di aver fatto parte di un partito socialista roccaforte del comune di Rende per effetto dell’influenza della famiglia Principe, padre e figlio, Francesco e Sandro, negli anni “d’oro”.

Entrando nei contenuti del libro scopriamo che in circa 170 pagine, con una introduzione e una lettera indirizzata a chi legge, a firma di Gigetto Carpanzano, acquisiamo consapevolezza storica e culturale della figura di artigiano da amare, rispettare per tradizione familiare e alta professionalità, parte integrante della società in ogni epoca. In questo percorso ci aiuta la sinossi collocata nelle ultime pagine del libro, che l’autore ha dedicato al padre, Antonio Giraldi, maestro  versatile e completo: contadino, carpentiere, muratore, idraulico, saldatore e impagliatore.

La prima parte inizia dall’assunto che non si può pensare di poter comprendere il futuro che ci attende e le incognite sottese all’avvento dell’intelligenza artificiale, senza prima conoscere il passato. Per questo motivo, si fa esporre, al responsabile di un’organizzazione di categoria, nel corso di un convegno sull’artigianato, una sintetica relazione sull’evoluzione umana nel tempo. L’intento è quello di mostrare uno spaccato di storia dell’umanità e del ruolo degli artigiani, quali detentori di un talento che ha consentito loro di realizzare oggetti, utili e/o decorativi, fatti completamente a mano o per mezzo soltanto di attrezzi manuali e che comunque, nell’intenzione, erano adatti ad un preciso scopo d’uso. Questa relazione, così intesa, che mira a mettere in evidenza le vicende storiche ed umane degli artigiani, si articola nei seguenti capitoli: 1)la preistoria, 2) La storia antica, 3) La Grecia, 4) Roma, 5) Il medioevo, 6) Dal ‘500 in poi, 7) La situazione dell’Italia meridionale, 8) ‘800 e artigiani in Calabria Citra.

Nella seconda parte, dal titolo LA PAROLA  AGLI  ARTIGIANI, i rappresentanti dei mestieri oggi più comuni, raccontano, uno per settimana, la loro esperienza di vita professionale e il loro punto di vista sul futuro, anche con riferimento all’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro. Ovviamente i protagonisti dei seminari settimanali sono tutti personaggi della fantasia dell’autore: 1) Domenico Crescione (falegname),  2) Attilio Cannizzaro (Vasaio), 3) Michele Rotella (fabbro), 4) Filippo Barci (Sarto), 5) Simone Scarpetta (Czlzllaio), 6) Elio Trovato (Barbiere), 7) Salvo Comacino (Edile).          

-Nella terza parte, dal titolo STORIE NELLA STORIA, sono riportate le vivenze di artigiani che hanno operato in epoche molto distanti e diverse tra loro. L’autore ha raccolto le loro testimonianze, grazie ad una macchina del tempo meravigliosa, la  sua immaginazione, che ha usato facendo in modo che le loro storie, seppure avvolte nel manto nebbioso del passato remoto, fossero verosimili e sono quelle di: 1) HURR ( il primitivo); 2) BALTASAR( il fabbro di Babilonia); 3) KALOS  (il vasaio di Lipara); 4) LIBORIO (il barbiere tosatore di Roma); 5) RICO e le prime scarpe dell’anno mille; 6) ULTIMO, maestro d’ascia di Cristoforo Colombo; 7) CELESTINA e le camicie Rosse di Garibaldi.

Al termine della manifestazione di presentazione del libro, mentre era dedito a firmare felicissimo per la nutrita partecipazione le copie acquistate con dedica dagli amici e conoscenti  che hanno seguito il dibattito, abbiamo raccolto questa dichiarazione: “Mi ha fatto piacere rivedere persone che stimo e che si sono strette attorno a me nel momento in cui, con emozione, ho presentato il mio ultimo libro “I racconti degli artigiani – un viaggio nel tempo e nei mestieri”.

È un libro a cui tengo particolarmente perché tratta di un tema cruciale: ricordare l’importanza del ruolo degli artigiani nello sviluppo civile, sociale ed economico dell’umanità, dai primordi ad oggi e come tutelare la loro presenza nel mondo produttivo per preservare i loro saperi e le tradizioni che custodiscono.

Il mio non è solo un libro di storia e antropologia, ma anche di narrativa, perché contiene 14 racconti in cui faccio parlare gli artigiani delle loro storie di vita, dei loro sentimenti, delle loro emozioni e così facendo restituisco al lettore l’idea del mondo in cui hanno vissuto.

 Ringrazio tutti gli intervenuti ma in modo particolare coloro che mi hanno affiancato nella presentazione: Franco Rubino, Matteo Olivieri, Ferruccio Stumpo e Nicola Basile.  Poi un grazie particolare all’editore di BARTOLINA Edizioni Digitali e a coloro che sono intervenuti dal pubblico: Giuseppe de Bartolo, Antonello Savaglio e Francesco Bossio”.                                                                        Franco Bartucci

“I RACCONTI DEGLI ARTIGIANI – un viaggio nel tempo e nella storia”, per la Collana Risvegli della Bartolina – Editoria digitale – Pagine 169, costo 15 Euro – Il libro può essere acquistato presso le librerie Feltrinelli e Mondadori di Cosenza anche online; nonché presso l’edicola della piazzetta di Contrada Commenda di Rende.